venerdì 10 luglio 2015

Un catalogo per niente improvvisato

Pranzo Improvvisato è una mostra e sarà presto anche un catalogo. Un’idea quest’ultima che è nata quasi immediatamente e che ha posto alcuni interrogativi: che rapporto emerge tra il tema della mostra e la grafica? Come li facciamo dialogare? Che forma gli possiamo dare? Quanto contano i materiali, i colori e i dettagli nel trasmettere queste due anime, futurista e contemporanea, al pubblico?
Domande importantissime che aiutano anche a definire il progetto nel suo complesso. Oggi Ilaria Faccioli, che con il suo studio Due Mani Non Bastano si sta occupando proprio del catalogo, racconta qui qualcosa in più. 




Prima ancora di progettare il catalogo, è nata l'immagine della mostra. 
Volevamo che i colori e i tratti dei 22 illustratori partecipanti emergessero con tutta la loro forza. E i colori sono stati i primi ad essere scelti: ci è venuto naturale pensare a un catalogo principalmente in bianco e nero, per non oscurare le ricette illustrate. Le pagine che ospitano le ricette hanno invece un fondo leggermente colorato; questo risponde a una necessità di divisione degli spazi e di percezione, perché anche il bianco ha una suo peso, una sua luce, e anche quella luce circondava le immagini in modo troppo deciso, senza accompagnarle. Ecco allora il perché di uno sfondo, che le presentasse anche spazialmente a dovere. 
Un'altra scelta precisa è stata quella di non riprendere la grafica Futurista, anche se inizialmente ne eravamo stati tentati.
La mostra e il catalogo partono dal libro scritto da Marinetti e Fillìa un secolo fa (e ancora attualissimo), ma l’intenzione con cui è nato Pranzo Improvvisato era quella di lasciare spazio all'interpretazione attuale, e per questo motivo la nostra scelta grafica è stata infine così fortemente contemporanea. Non volevamo fare una operazione di “recupero”, una imitazione, un omaggio fine a se stesso; ci interessava, e ci interessa, invece, tendere un filo, tra la proposta dei futuristi e l’illustrazione.




I caratteri utilizzati nel libro sono due: il Sensway è quello più particolare e forte che abbiamo usato nelle titolazioni e nelle parti "manifesto", mentre abbiamo scelto il Quister nei testi di lettura.
E poi i materiali, ultimo e decisivo elemento di questo catalogo. 
La copertina è su cartoncino nero Fedrigoni Ultra Black, con il taglio vivo sui 3 lati; il logo Pranzo Improvvisato sarà realizzato in serigrafia, bianco come la tela che abbraccerà la costa.
Accanto alle ricette, alle biografie degli artisti e le loro opere, che riempiranno le 76 pagine del catalogo, ci saranno i testi critici di Ginevra Bria, curatrice dell’Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, e Giulia Mirandola, che lavora con gli albi illustrati e l’immagine. Una edizione che sarà bilingue, e che conterà con la bella traduzione di Suzanne Brill, tratta da The futurist cookbook, pubblicato da Penguin.


A breve andremo in stampa da Grafiche AZ. A questo punto anche noi non vediamo l'ora di vederlo finito!

Ilaria Faccioli e Emanuele Gipponi, ovvero Due Mani Non Bastano



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