venerdì 24 luglio 2015

Il futuro della tradizione di Ballarini



Nel 1927 Fortunato Depero realizza il Libro imbullonato. Si chiama così, evidentemente, per via dei due grossi bulloni di alluminio che ne tengono unite le pagine. È il primo volume realizzato con questo tipo di rilegatura, voluta dall’editore Dinamo-Azari con il preciso scopo di legare concettualmente l’oggetto-libro al motore di una macchina.



Il connubio tra futuristi, macchine, velocità, motori e materiali industriali era da qualche tempo già consolidato e destinato a evolvere e condizionare ogni ambito del fare.
Basti pensare che nel 1931 viene inaugurata la Taverna del Santopalato di Torino. Fillìa e Diulgheroff, incaricati della decorazione del ristorante futurista, usano, anche qui, proprio l’alluminio, questa volta sabbiato.

L'interno della Taverna del Santopalato

Già nel 1930 l’artista futurista Regina realizza “Polenta e Pesci”, fatta di carta vetrata gialla, cotone e forme ritagliate in alluminio. Un’opera che viene distrutta dalla stessa Regina subito dopo la sua realizzazione. È solamente grazie al ritrovamento avventuroso di una descrizione e di alcuni schizzi che l’opera è stata ricostruita e riproposta oggi.
Chi ha reso possibile la ricostruzione e si è fatto mecenate d’arte è stato lo storico marchio Ballarini.

La ricostruzione di "Polenta e pesci" di Regina finanziata da Ballarini.

Ballarini produce pentole dal 1889, e negli anni del futurismo conta con oltre 2000 prodotti tra stoviglie, utensili e pentolame: proprio nelle Ballarini i futuristi cucinano le loro pietanze, le loro inedite, nuovissime polisensoriali ricette. 

Spesso il logo di un'azienda parla non solamente della sua storia ma anche di un'epoca. Qui l'evoluzione del logo dei Ballarini dalla sua nascita ai giorni nostri. Quello del 1919 recita "alluminio puro"; quello del 1921 è degli "stabilimenti metallurgici", quello del 1941 punta sul "Made in Italy".     

Le pentole allora erano fatte di alluminio e Ballarini vantava una solida competenza in questo ambito: l’acciaio inox diventa di uso comune solamente negli anni ’60, e in ogni caso l'alluminio è ancora oggi usato nelle cucine professionali di tutto il mondo.

Pentola Ballarini anni '40.


Questo piccolo racconto ci porta fino al nostro Pranzo Improvvisato, che può contare per la sua realizzazione sul sostegno e l’appoggio proprio di Ballarini. 



["La cucina nel periodo futurista", filmato tratto dalla mostra realizzata da Ballarini e Richard Ginori "Una tavola lunga un secolo. Il made in Italy nella storia della cucina italiana del XX Secolo"].


Una collaborazione che ha radici lontane, dunque, e che entra appieno nella rete di eventi che l’azienda ha sostenuto negli ultimi anni per avvicinare il pubblico al cibo e alla sua storia. 

Pentola Ballarini anni '40, con maniglie.
Per saperne di più sulla storia delle pentole, ecco un video realizzato da Ballarini per Expo2015. 


Lo slogan di Ballarini è: “il futuro della tradizione”. Anche per questo la connessione con Pranzo Improvvisato è stata immediata: perché il filo della storia arriva fino ad oggi, letto, interpretato, riproposto in modo nuovo ma rispettoso dello spirito originario. Una rete che collega il passato e il presente, Milano e Rivarolo Mantovano, dove la Ballarini ha sede, il gusto, la sperimentazione artistica e i mille sapori dell’illustrazione contemporanea. 

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